Vocalizzi, belting e uni.

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Il tempo vola quando ci si diverte! (o quando si è impegnati :P)
Eccomi tornato dopo un’assenza interminabile, lunga più di 2 mesi!
Sono stato impegnato moltissimo con l’università…d’altronde era il periodo finale del semestre, e dovevo lavorare molto intensamente soprattutto ai due laboratori che avevo in questo semestre (Metaprogetto e Rappresentazione Digitale). Non starò a dilungarmi troppo su questo, ma in poche parole ho dovuto lavorare ad un progetto 3d di modellazione e rendering, e su un progetto per intero (ossia ideazione, ricerca, concept, ecc…), insomma un lavoro molto lungo 😉

Ovviamente, in tutto questo, non ho mai smesso di studiare canto 😉 Ogni giorno vocalizzi e canzoni!
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Nell’ultimo periodo prima delle vacanze di Natale, non ero più molto soddisfatto dalle lezioni, in quanto mi sembrava di non imparare nulla…proprio per questo ho parlato un po’ con la mia prof, tentando di farle capire quali fossero le mie intenzioni (ossia, impegnarmi al massimo, sempre, per migliorare). Questo anche per progetti futuri che racconterò in seguito 😉

Dall’inizio del nuovo anno quindi, abbiamo aumentato un po’ la parte tecnica.
La prof mi ha introdotto dei nuovi vocalizzi: alcuni mirati all’intonazione, espressione ed estensione, altri mirati allo staccato.
Ovviamente, tutti da fare in voce coperta (ossia, tenendo il palato alto molle), avendo quindi un’impostazione classica. La maggior parte dei vocalizzi infatti, si fa con questa impostazione 😉 Questo per vari motivi, tra i quali il fatto che la voce girata riduce le possibilità di errore e quindi, di farsi male 😉 Un suono bello rotondo, pieno e ricco di armonici…questo è quello che si ottiene con la voce coperta 😉

Oltre ai vocalizzi nuovi (che durano in tutto circa 30min, ed eseguo tutti i giorni), mi è stato introdotto il Belting.
Cos’è il belting?
In poche parole, il belting è una tecnica che permette di eseguire una parte delle note che normalmente cantiamo in voce girata (il falsetto per intenderci), in voce di petto (voce piena). Questo permette di mantenere inalterate le caratteristiche del nostro timbro vocale anche per note più acute, che normalmente siamo portati a cantare in falsetto. La voce in belting risulta potente, squillante e corposa.
E’ una tecnica che richiede anche un grande sforzo fisico…proprio per questo non si può pensare di cantare sempre in belting!! E’ una tecnica che va usata quando serve, e non bisogna abusarne.
Perchè richiede sforzo fisico? perchè per farlo, bisogna usare molta muscolatura del nostro corpo, andando ad effettuare quello che in gergo è definito “ancoraggio“.

L’ancoraggio è un “modo di porsi” per fare il belting, che consiste nell’immaginare di tenere tra le mani una sbarra di ferro, e tentare di piegarla.

Se provate a simulare quel movimento (tenendo quindi le mani un po’ più larghe delle spalle, con i palmi rivolti verso il basso, tentando di “chiudere” un qualcosa di immaginario), sentirete lavorare molti muscoli: deltoidi, tricipiti, bicipiti, pettorali, dorsali e addominali. In poche parole, tutta la muscolatura superiore del nostro corpo. Oltre a questo, è necessaria una grande supporto da parte del diaframma (e ovviamente dalla controparte, gli addominali).
Come potete intuire non è molto semplice 😛
E’ una tecnica che richiede tempo e pratica per essere assimilata…io sono ancora all’inizio, e sto semplicemente capendo come funzioni. Al momento la mia prof mi sta solamente facendo provare dei vocalizzi “propedeutici” al belting, che consistono nel dire la parola “NIE”, tenendo il palato schiacciato e la lingua alta (che vada quindi a toccare il palato posteriore): questo fa ottenere un suono quasi acido. Non so ancora perchè serva fare ciò…io mi limito a farlo 😀

Quando avrò appreso e assimilato il belting, la mia prof mi ha detto che sarà la volta del Twang. Questa tecnica permette di cantare delle note ottenendo sonorità molto squillanti e pulite, e spesso assimilabili anche a delle grida; il tutto si ottiene andando a chiudere l’ultimo anello della trachea.
Sì, fa impressione 😀 ma non vedo l’ora di impararlo!
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Negli ultimi 2 mesi, oltre che fare tecnica, ho anche studiato diversi brani. A breve inizierò a registrarli e li posterò, così vedremo se nel frattempo si è mosso qualcosa 🙂

Riassunto + Rec 06: Trilogy of the Damned pt1

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Eccomi tornato ad aggiornare il blog! nell’ultimo periodo sono stato molto impegnato con l’università, quindi ho avuto poco tempo 🙂
Tuttavia non ho mai smesso di esercitarmi, e ogni giorno ho la mia buona dose di vocalizzi 😀

Nelle ultime lezioni ho fatto dei vocalizzi più difficili e sono andato avanti con le letture ritmiche su basi blues (ormai sono quasi finite tutte ;))
Penso che al momento la mia prof si stia accertando che abbia appreso certi concetti, per poi iniziare a spiegarmi pian piano le varie tecniche di canto moderno (spero di iniziare da gennaio :D).
Si avvicina anche il momento del primo saggio (22 dicembre)…saremo in pochi, ma è comunque un’occasione per cantare, quindi ben venga 😀

Eccovi anche la 6° registrazione!! con questa si cambia decisamente genere rispetto a prima 😉 è la canzone di una band Svedese che ascolto…il genere che fanno è un misto tra progressive e power metal, con tematiche pressochè drammatiche (da qui anche il nome del gruppo “Evergrey”). La canzone che posto è una delle più soft (perchè di solito sono belle cattive e con un cantato un po’ sporco che non sono ancora in grado di fare :P).
Più avanti posterò anche le altre 2 parti 🙂

 

Rec 05: White Christmas

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Continuiamo con la dose di canzoni natalizie! Oggi ha nevicato, quindi ero dell’umore adatto per “White Christmas”…classico intramontabile 🙂

La base è quella della versione di Bing Crosby, ma l’ho cantata un po’ in modo personale 🙂

Proseguono gli esperimenti con attrezzatura e software audio…nelle ultime settimane ho preso un po’ la mano, e devo dire che sto iniziando a capire le cose essenziali 🙂

Lezione 05: Organi fonatori

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Eccomi tornato dopo un po’ di silenzio stampa 😀 L’università mi ha portato via molto tempo, quindi non ho fatto in tempo ad aggiornare il blog! Comunque poco male, visto che settimana scorsa non ho avuto lezione causa ponte da calendario…ci sono comunque news freschissime che svelerò nel prossimo post 😀 intanto facciamo una ricapitolazione della 5° lezione (ormai di 2 settimane fa).

Parte teorica dedicata alla spiegazione degli organi fonatori e di come influiscano sull’emissione del suono…interessante 🙂 ad esempio mi è stata spiegata la differenza (vista meccanicametne) tra voce nasale a voce “piena”.

Parte tecnica: introdotti nuovi vocalizzi più difficili…si va avanti 😀

Parte cantata: ho cantato “Love Dreamer” di Mario Biondi…canzone molto divertente! al più presto vedrò di postare una registrazione di quest’ultima 🙂 nell’ultima parte si alza un po’, e la prof mi ha detto di fare attenzione a non bloccarmi “mentalmente”…sono note che riesco a fare piene di petto, ma se mi faccio spaventare rischiano di venire chiuse.

domani lezione 06! 😀

Lezione 04: Voce Coperta – Sembri un flauto!

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Eccomi con qualche giorno di ritardo ad aggiornare il blog 😀

Martedì lezione come sempre molto interessante: nella prima parte un paio di letture ritmiche abbastanza difficilotte che, oltre che migliorare la lettura a prima vista, servono a prendere coscienza dei punti in cui respirare e a “sciogliere la lingua”, cosa che sarà fondamentale quando inizierò ad approcciarmi allo scat. magari più in là metterò qualche registrazione di un esercizio di ritmica per darvi un’idea 🙂

La parte di tecnica è stata abbastanza lunga (ed utilissima!). Inizialmente ho fatto un po’ più chiarezza sul discorso della lezione precedente:

ogni voce ha 3 registri:

1) Registro di petto, dove viene utilizzata come cassa di risonanza il petto. questo registro può essere spingo fino alla fine del registro misto.

2) Registro misto (in cui le note possono essere fatte sia di petto che di testa)

3) Registro di testa, dove viene utilizzata come cassa di risonanza la testa. E’ possibile migliorare qualità ed estensione di questo registro tramite alcune tecniche: con la voce coperta(tipica del canto “classico”), e con il belting (tecnica di canto moderno)

Il belting mi sarà insegnato più avanti, in quanto richiede la padronanza di alcuni meccanismi. Per questa volta mi è stata invece spiegata la voce coperta (e penso che possa essere utile per poi imparare il belting). Per ottenere la voce coperta bisogna immaginare di fare uno sbadiglio, con l’intento di inalare moltissima aria in poco tempo: se provate noterete la zona della laringe dilatarsi ed abbassarsi, e il palato “molle” (quella parte dietro al palato per intenderci) alzarsi. Questa è la posizione corretta: l’unico cambiamento da fare riguarda la lingua: durante uno sbadiglio infatti la lingua tende ad alzarsi, mentre per ottenere una buona voce coperta va tenuta bassa e contro i denti.

E’ una tecnica veramente interessante, in quanto permette di usare le note più alte della nostra estensione avendo comunque un suono ricco di armonici e preservando le corde vocali. Per farvi capire la differenza tra una voce girata “normale” e una coperta, ecco una mia registrazione ai limiti della mia estensione attuale. http://kiwi6.com/uploads/hotlink?id=7z5ltsi776 la prima parte è cantata con una voce girata (quindi il tipico falsetto maschile), nella seconda ho invece provato ad utilizzare una voce coperta.

Sicuramente il discorso sarà approfondito alla prossima lezione…si vedrà 😀

Infine ho eseguito “Everything”; la prof mi ha detto che andava tutto bene, con un paio di punticini da perfezionare…comunque bene! 🙂

Lezione 03: I Registri Vocali e Voce Girata

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Oggi lezione molto interessante e piena di argomenti non facilissimi…ci vorrà un po’ di tempo per assimilarli!

Nella parte teorica mi sono state spiegate le sezioni in cui si divide l’estensione della voce:

1) Registro di petto, dove viene utilizzata come cassa di risonanza il petto

2) Registro misto (una via di mezzo tra il primo e l’ultimo)

3) registro di testa, dove viene utilizzata come cassa di risonanza la testa

Ovviamente il tutto è semplificato, ma devo prima assimilare bene il concetto 😀

Dopo la spiegazione teorica ho testato la mia estensione e il punto di passaggio con la voce girata (che in parola povere è il falsetto).

Estensione: MI2 – MI4

Nota di passaggio: SOL3

La prof mi ha detto che con la tecnica riuscirò ad arrivare al DO2 e un SI4…vedremo 🙂

Dopo la parte teorica c’è stata quella pratica con nuovi vocalizzi, letture ritmiche su basi blues.

L’ultima parte della lezione è stata dedicata all’esecuzione dii: “Look For The Silver Lining”, un classico del jazz anni ’40. A casa avevo studiato la versione “classica”, mentre a lezione sono stato introdotto alle molteplici tecniche di improvvisazione canora tipiche del jazz…un argomento molto molto interessante e divertente!!! Già la voce di per sè è qualcosa di personale…il fatto di riuscire ad improvvisare con essa non fa che rinforzare questo aspetto. Le tecniche sono molteplici, e soprattutto alcune richiedono un vero e proprio studio (come ad esempio lo scat singing…cercate qualcosa di Ella Fitzgerald per sentire un esempio :D), lo speaking (dove si parla una frase al posto di cantarla), e il cambio di intervalli e durata delle note.

Insomma un nuovo mondo 🙂 A lezione ho fatto delle prove sulla base di “Look For The Silver Lining”, e devo dire che è molto bello, anche se richiede certamente un po’ di pratica, perchè farsi scappare qualche errore durante l’improvvisazione è molto più facile che quando si canta la canzone nella sua versione originale 😉

Per la prossima volta ho un po’ di cose da fare: studiami la parte teorica, fare delle nuove letture ritmiche più complicate, improvvisare su Look For The Silver Lining, preparare “Everything” di Michael Bublè, e scegliere una canzone da “Jesus Christ Superstar” da cantare a Dicembre…insomma, ho il mio da fare 😀

Lezione 02: La Resipirazione

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Sicuramente uno degli aspetti più importanti! La respirazione è alla base di tutto, il motore propulsore della nostra voce! meglio si respira, meglio si canta 🙂

Avendo suonato il sax per tanti anni ho sicuramente un po’ di familiarità con la respirazione, ma non avevo mai approfondito più di tanto l’argomento…adesso è arrivato il momento di farlo!

Argomento sicuramente complesso, che richiede un po’ di tempo per essere assimilato (e soprattutto messo in pratica!!)

La respirazione diaframmatica è già buona per fortuna…la parte che devo apprendere è riuscire a mantenere la cassa toracica dilatata durante l’emissione d’aria! questa sarà quello su cui mi focalizzerò questa settimana (ma penso ci voglia forse più tempo per apprenderlo :))

Lezione 01: ah, ma sei un basso!

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Mercoledì 29 settembre 2010, prima lezione di canto!

Finalmente il giorno aspettato almeno da tutta l’estate è arrivato! Tante aspettative per il futuro, tante cose da scoprire ed imparare…SI PARTE!

La prima lezione è stata “conoscitiva”, come è giusto che fosse…ho spiegato alla mia prof il mio “background” musicale e i miei gusti. Poi un po’ di riscaldamento al piano, per capire la mia estensione…la prof continuava a scendere con le note e io riuscivo a farle ahah; è stato lì che mi ha detto “ah ma sei un basso!” (questo perchè sentendomi parlare pensava fossi un baritono :))

Devo dire di essere contento di questo…la voce grave mi ha sempre affascinato 🙂

Infine ho cantato “A Foggy Day (In London Town)”, giusto per provare un po’ a cantare qualcosa 🙂

La prima cosa che mi è stata fatta notare è che quando arrivo sulle note acute tendo a “rimangiarle”, facendo quindi perdere potenza e ricchezza al suono…sarà ovviamente uno degli aspetti dove mi concentrerò maggiormente! Dalla prossima lezione si inizierà a studiare la tecnica più classica, per poi man mano introdurre delle tecniche moderne. Martedì 5 prossima lezione 😉